Chirurgia estetica e plastica nel mondo: in quali paesi si pratica di più?

Chirurgia estetica Milano

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del dott. Alberto Capone

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Chirurgia estetica e plastica nel mondo: in quali paesi si pratica di più?

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In base alle fonti ASAPS (fonte ASAPS, American Society For Aesthetic Plastic Surgey), pubblicate a Novembre 2018, i paesi che nel 2017 hanno ricorso di più alla chirurgia estetica e plastica sono Stati Uniti, Brasile, Corea del sud, con l’Italia al quarto posto. I quatto paesi insieme, rappresentano il 38,4% degli interventi mondiali totali. Seguono la Germania, la Colombia e la Thailandia.

Per gli interventi tradizionali di chirurgia estetica, quelli su cui c’è stato un aumento della richiesta rispetto al 2016 è stato il ringiovanimento della vagina (comprensiva di labioplastica) che è aumentato del 23%, seguito dal lifting alle gambe (cresciuto del 22%), il rimodellamento dei glutei (aumentato del 17%) e la rinoplastica (con un aumento dell’11%).

Gli Interventi di chirurgia estetica maggiormente praticati continuano ad essere al primo posto la mastoplastica additiva (1.677.320 interventi effettuati), seguito dalla liposuzione (1.573.680 interventi) e dalla blefaroplastica ( 1.346.886 interventi).

Filler e botox sempre più richiesti

Interessante è il fenomeno delle procedure non chirurgiche, che continuano a crescere di anno in anno (si consideri che due pazienti su tre al mondo che vanno dal chirurgo estetico e plastico chiedono un trattamento non chirurgico): la fanno da padrona quelle di tipo iniettabile, tossina botulinica in testa con le sue 5.033.693 procedure (con un aumento dell’1% nell’ultimo anno). Negli Stati uniti, in particolare  le richieste di chirurgia estetica per le procedure iniettabili ha le sue pazienti più affezionate nella fascia di età 19-34 anni, fra cui il botulino o botox è il trattamento di maggior successo. Se le ragazze americane odierne hanno molta familiarità con questo tipo di procedura, è perché le tecnologie sono avanzate di molto rispetto a qualche anno fa: in linea di massima, gli interventi chirurgici sono diminuiti a vantaggio dei trattamenti estetici più o meno invasivi che sono di contro molto aumentati.

Filler e botox: cosa cambia

Occorre però fare una differenza importante fra botox e filler: il primo è un farmaco, derivante dalla tossina botulinica del tetano, che ha un effetto paralizzante ed è usato per riempire le rughe di occhi e viso o per trattare l’iperidrosi di mani e ascelle; i secondi sono un dispositivo medico usato per donare volume alle varie parti del volto, eseguendo nei fatti dei veri e propri lifting del viso senza bisturi, con dei risultati che variano in base alla molecola adoperata dai  6 ai 12 mesi.

Ad esempio, i filler semipermanenti (come l’idrossiapatite) o riassorbibili, (come l’acido ialuronico o il collagene), sono utilizzati per rimpolpare la bocca, eliminando rapidamente la comparsa più o meno precoce delle rughe intorno alla bocca e  sul labbro superiore, responsabile di un invecchiamento della pelle, con un intervento che dura circa un ora e permette di essere dimessa in giornata. Altri usi dei filler permette di donare turgore agli zigomi, rendere le labbra più femminili e più morbida la linea del mento.

Il successo di questi approcci estetici è facilmente spiegabile: grazie all’avanzamento delle tecniche, garantiscono un  più rapido, hanno meno effetti collaterali e danno risultati simili al bisturi.

In Italia

L’Italia  non fa eccezione conferma il trend positivo che ci vede in crescita dal 2015 secondo anche la fonte ISAPS  2017 (International Society of Aesthetic Plastic Surgery) , diventando il quinto paese al mondo per spesa riguardante bellezza e  medicina estetica: nel 2017 ci sono stati 952.830 interventi totali, di cui due terzi (650.955 interventi) su procedure non chirurgiche e solo un terzo (301.895 interventi) su procedure chirurgiche, praticando il 4,1% degli interventi mondiali.

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