Cura delle ustioni e innesti di cute

Chirurgia estetica Milano

tel: 335 67 67 415

del dott. Alberto Capone

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Cura delle ustioni e innesti di cute

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Quando siamo in presenza di un’ustione, il suo trattamento terapeutico varia in base alla gravità.

Nei primi minuti, è buona norma mettere l’area interessata sotto un getto d’acqua fredda corrente, per raffreddare l’area ustionata e poi coprirla con dei panni puliti; nel caso di ustioni di secondo o terzo grado, recarsi presso il pronto soccorso più vicino o contattare l’ambulanza per il trasporto in ospedale.

Come si curano le ustioni di primo grado?

Le ustioni di primo grado di solito regrediscono da sole in qualche giorno, aiutate dall’applicazione di una crema idratante. Si consiglia di evitare di esporre la parte ustionata al sole, cercando di tenerla quanto più coperta possibile; è opportuno utilizzare sulla zona ustionata prodotti emollienti ed idratanti a base di aloe o camomilla per far regredire il rossore con maggiore rapidità; se non si può evitare di esporre la zona al sole, utilizzare creme solari con fattori protettivi alti o a schermo totale per evitare un peggioramento del bruciore, del rossore e del dolore.

Come si curano le ustioni di secondo e terzo grado?

Per le ustioni di secondo e terzo grado, invece, superata la fase acuta, è utile uno sguardo da parte del chirurgo plastico, con tempistiche variabili per gestire al meglio la guarigione ed e controllare le cicatrici così da garantirne un numero di segni quanto minore possibile: infatti una gestione sbagliata dell’ustione (cioè non trattata nelle fasi iniziali con acqua fredda né correttamente coperta), può portare ad un approfondirsi dell’ustione, aggravandola ulteriormente e creando basi per cicatrici più profonde e visibili. Nelle ustioni più gravi quindi il chirurgo plastico diventa essenziale sia per eliminare tessuti necrotici nelle zone adiacenti e interni alle ustioni, sia per recuperare completamente i tessuti andati perduti, tramite vari tipi di innesti di cute.

Cosa può fare il chirurgo plastico?

Solitamente, il chirurgo plastico ricostruttivo ha un paziente ustionato quando la fase acuta è passata e occorre occuparsi della guarigione delle ferite per migliorare le cicatrici (tranne se il chirurgo plastico ricostruttivo lavora in un Centro Ustioni: in tal caso può intervenire anche nei primissimi giorni che seguono l’ustione). Nei casi più gravi, occorrono anche diversi interventi spalmati a distanza di tempo. Un altro fattore da considerare è l’età: se il paziente è pediatrico, alcuni interventi si devono eseguire subito (ad esempio se aiutano nella crescita del bambino) mentre altri possono essere rimandati in età adulta; se invece si tratta di un adulto, alcuni interventi vanno eseguiti subito (come la pulizia della zona da tessuto necrotico che potrebbe infettarsi e dare una sepsi) mentre altri devono essere rimandati al momento in cui la cicatrice si è formata.

Come tutti i trapianti, anche quelli di pelle (chiamati innesti) si suddividono in autotrapianto (quando il donatore ed il ricevente sono la stessa persona), allotrapianto (quando donatore e ricevente sono diversi ma compatibili) e xenotrapianto (quando donatore e ricevente appartengono a specie diverse come suina e umana).

Innesti di cute o autotrapianto di cute

Un autotrapianto di cute è il trasferimento di un lembo di cute rimosso chirurgicamente da una parte del corpo ad un'altra, per evitare il rigetto. E’ un approccio utile quando l’area lesionata è circoscritta e la lesione poco profonda. Di solito, la cute da innestare si preleva dall’interno coscia o dai glutei, ma può essere scelta anche da altre aree, in base alla coincidenza del colore e alla visibilità della cute. Si adagia il lembo con cura sulla zona da coprire; si mantiene poi in posizione o si effettua su di essa una leggera pressione tramite graffette, punti di sutura oppure da una medicazione imbottita. Si protegge poi la zona da cui è stata presa la pelle con una medicazione sterile per proteggerla dalle infezioni per almeno tre- cinque giorni. 

L'innesto di cute può essere anche chiamato innesto autologo e talvolta il chirugo estetico può avvalersi di questa tecnica in un ambito diverso da quello delle ustioni, come ad esempio durante una seduta operatoria dove si combina alla cheiloplastica un altro tipo di intervento.

Innesti di cute o trapianto di cute da donatore

Si effettua quando le ustioni sono così estese da rendere difficile trovare lembi di pelle integri sul corpo del paziente; è un intervento ponte in attesa di poter far migliorare i tessuti e le condizioni generali del paziente per poter poi procedere all’auto trapianto, più sicuro poiché si evita il rigetto.

Innesti di cute a spessore intero

E’ una tecnica più complessa ma indicata per chi ha subito una maggiore perdita di tessuto con lesioni profonde, dove è auto-trapiantato l’intero spessore della cute. Con questa tecnica, la cute donante trapiantata nella zona ustionata è completa di muscoli e vasi sanguigni, persi nell’ustione e le zone scelte più di frequente per il trapianto sono lembi di cute e muscolo della schiena oppure dell’addome.

Innesti di sostituti dermici o cutanei

Detti anche cute o pelle artificiale, sono dei sostituti cutanei biologicamente attivi usati in alternativa ai trapianti di cute oppure usati per accelerare la guarigione della zona. sono usati come sostituto cutaneo da innestare per ricoprire lesioni croniche ferite traumatiche critiche, , ulcerazioni e ustioni profonde. Si distinguono in: 

  • Monostrato o multistrato, in base allo spessore;
  • acellulare o con cellule vive, in base alla assenza o presenza di cellule;
  • di origine sintetica o biologica o composte, in base alla composizione;
  • temporanea o permanente, in base al tempo di utilizzo.

Grazie alle tecniche di ingegneria tissutale, i tessuti artificiali stanno diventando sempre più simili ai tessuti naturali, anche se presentano alcuni limiti legati soprattutto alla complessità di ricreare tutte le componenti delle epidermide e alle tempistiche lunghe di produzione. Se disponibili però i tessuti artificiali sono molto utili nei processi di guarigione, poiché forniscono una guida per la struttura alla rigenerazione del tessuto sottostante.