Correggere le orecchie a sventola: l’otoplastica

Chirurgia estetica Milano

tel: 335 67 67 415

del dott. Alberto Capone

Blog


Correggere le orecchie a sventola: l’otoplastica

correggere-le-orecchie-a-sventola--l’otoplastica

È possibile correggere le orecchie a sventola? Sì, esiste un intervento di chirurgia estetica, l’otoplastica, che corregge gli inestetismi delle orecchie. Vediamo come

 
Le cosiddette “orecchie a sventola” spesso sono causa di imbarazzo per le persone che le hanno, poiché è un inestetismo molto difficile da nascondere. 
L’otoplastica è un intervento di chirurgia estetica che serve, proprio, a correggere le orecchie a sventola e quindi gli inestetismi di quella zona come malformazioni e asimmetrie. Inoltre, con l’otoplastica si possono migliorare anche i lobi e rimodellare la cartilagine dei padiglioni auricolari, correggendone forma e grandezza. 
Se questo difetto comporta un vero e proprio disagio psicologico, allora è il caso di rivolgersi alla chirurgia. L’otoplastica, tra l’altro, è adatta anche ai bambini.
 

Correggere le orecchie a sventola: quando rivolgersi all’otoplastica 

Ci si rivolge all’otoplastica quando:
  • Il paziente ha le orecchie sporgenti o “a sventola”
  • Le orecchie sono troppo grandi rispetto al resto del viso
  • Quando ci sono padiglioni dismorfici
  • Lobi sproporzionati o anche lesionati
  • Asimmetria di padiglioni e lobi
  • Malformazioni congenite o traumatiche
Questa operazione è adatta un po’ a tutte le età e molti pazienti hanno tra i 4 e i 14 anni. L’età minima per sottoporsi all’otoplastica è di 4 o 5 anni, quando finisce lo sviluppo delle orecchie e della cartilagine. 
Grazie all’otoplastica, gli inestetismi delle orecchie saranno eliminati permanentemente e con successo senza la minima cicatrice.
 

Correggere le orecchie a sventola: in cosa consiste l’intervento

L’otoplastica è un intervento davvero molto semplice. Si comincia con un’anestesia locale associata a sedazione. Dopodiché, il chirurgo incide la pelle dietro l’orecchio arrivando alla cartilagine ed esporta una porzione di cute. Con questa tecnica riposiziona la membrana cartilaginea in modo che non sia più sporgente rispetto alla testa. Si portano le orecchie in una posizione normale e si rendono simmetriche. In base al caso del paziente, il chirurgo può anche ricreare l’antelice. La piega cartilaginea appena formata viene suturata e così anche la cute dell’incisione dietro all’orecchio. L’intervento non lascia alcuna cicatrice poiché le incisioni vengono fatte dietro l’orecchio. Alla fine dell’operazione, per supportare la forma delle nuove orecchie, viene applicata una benda elastica sulla parte superiore della testa.
Questo intervento non richiede un ricovero del paziente che, una volta finito, può tranquillamente tornare a casa. Per i primi giorni, il paziente indosserà un bendaggio elastico che serve a controllare il gonfiore, favorire la cicatrizzazione e a proteggere la zona operata.
Il dolore è quasi assente e comunque controllabile con semplici antidolorifici. Già dopo una settimana, i pazienti adulti possono già tornare al lavoro e alle proprie attività abitudinali, i bambini, invece, dovranno prendersi una vacanza più lunga dalla scuola per evitare colpi accidentali.
L’otoplastica è pur sempre un’operazione e come tale può avere dei rischi. In genere, questo intervento è sicuro e sono rare le possibilità di infezione, ecchimosi o tessuto ipertrofico. Nel caso si presentassero, queste controindicazioni sono facilmente risolvibili.